Camera è aperta. Entrateci.


Da stasera Camera Centro Italiano per la Fotografia è una realtà operativa. Torino torna così dopo molti anni ad avere un'istituzione dedicata al fotografico. Le basi sulle quali Lorenza Bravetta e Francesco Zanot hanno saputo costruire la loro creatura sono aggiornate e attente a quanto di meglio avviene nel mondo internazionale della fotografia d'autore e non solo. Un robusto sostegno pubblico a livello locale, e degli sponsor privati di spessore, garantiscono un periodo d'avviamento relativamente sereno.

La speranza è che, superato l'entusiasmo iniziale, si riesca a fidelizzare un pubblico sufficiente a dare continuità e successo sul medio lungo termine. Perché questo avvenga non basterà la dimensione torinese, ma servirà una politica culturale quotidiana di respiro nazionale ed europeo. La scommessa è quindi alta, ma non fuori della portata.

Torino sta crescendo in modo costante e coerente verso un sistema economico d'offerta culturale a più livelli che pian piano sta sostituendo le migliaia di operai della ex FIAT con migliaia di studenti universitari fuori sede, convegnisti, turisti, ricercatori, artisti, intellettuali e altre figure qualificate, spostando così l'immagine dalla storica e grigia "città dell'auto" ad una rinnovata "città della cultura e della conoscenza" nella quale sia anche piacevole intrattenersi e vivere. In questa chiave, il tassello che Camera può aggiungere si integra bene e contribuisce per la sua parte ad arricchire l'offerta complessiva.

La serata inaugurale può intanto considerarsi pienamente riuscita, pur con qualche pecca comunicativa di troppo sulle date e sull'accessibilità all'evento. Gli spazi espositivi son stati ben ristrutturati, e soprattutto molto ben illuminati, senza gli inutili sprechi scenografici e di arredo visti altrove. La mostra antologica di Boris Mikhailov, decorosamente allestita, merita una visita attenta. Ci tornerò anch'io di sicuro. La scelta di questo autore per aprire non è stata nè banale nè comoda. Già questo indica che la volontà curatoriale ambisce a superare facili sbigliettamenti, troppe volte inseguiti in altre sedi espositive torinesi.

Camera è aperta. Entrateci.


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