Al centro del discorso.

Ogni tentativo di scrivere una storia, non un racconto si badi bene, non può non partire dalla definizione di un ambito. Sono state difatti scritte molte storie della fotografia, e altre se ne scriveranno, ma sempre a partire da presupposti precisi: l'evoluzione della tecnologia; l'albero genealogico dei Maestri, le ricadute sociali e politiche; il rapporto con l'arte; la funzione mediatica; la suddivisione in generi e stili, ecc. ecc.

Chiaramente non può esistere una storia esaustiva, che riesca a comprendere ogni aspetto nella sua collocazione in relazione con tutti gli altri. Finirebbe per essere una mappa grande come il territorio che dovrebbe descrivere, quindi inadoperabile.

In questo senso, tra i tanti approcci possibili ed egualmente interessanti, trovo particolarmente utile oggi proporre quello iconografico. Una storia quindi che descriva la linea che unisce il lavoro di alcuni fotografi capaci di rinnovare l'impianto visivo delle loro immagini a tal punto da influenzare non solo i loro contemporanei, anzi a volte nonostante il loro disinteresse, ma soprattutto le generazioni successive, fino a noi.

Su questa falsariga si muovono i percorsi di studio che propongo, sia con i seminari dedicati a libri e mostre di autori che hanno dato una svolta importante alla cultura visiva in fotografia, sia con la più articolata iniziativa delle edizioni e dei laboratori di REST.

Questo cercherò, nel limitato tempo di un intervento ad una conferenza, di proporre a Mestre sabato 28 gennaio prossimo. Sperando di riuscire almeno a suscitare qualche curiosità ed interesse per un approccio, quello iconografico, che a mio avviso è necessario rimettere al centro del discorso sulla fotografia.



Sabato 28 gennaio, ore 17.30.
Tracciare un contorno alle definizioni di fotografia nei suoi vari aspetti  non per circoscrivere ma per delinearne gli ambiti
Intervengono Fulvio Bortolozzo e Riccardo Caldura

Centro Culturale Candiani

Piazzale Candiani, 7
Venezia Mestre

Sala conferenze quarto piano
ingresso libero fino a esaurimento posti

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