Prendere lucciole per lanterne.

C'è un equivoco, forse, da chiarire.

L'osservazione è un'attività perfettamente compiuta in se stessa per la quale non serve nessuno strumento particolare. Il corpo umano ha già tutto quello di cui necessita, nel momento in cui può muoversi nelle direzioni volute e il suo cervello è correttamente connesso agli occhi.

Ogni apparato, strumento o congegno in più si rende necessario solo per dare maggiore efficienza o ulteriori finalità all'osservazione. In questo senso, inserire una fotocamera nell'attività di osservazione ha la finalità di trattenere in forma di immagine fissa degli aspetti visibili ritenuti così interessanti da essere considerati meritevoli di un'osservazione prolungata in altro tempo e luogo.

Il passaggio dall'osservazione diretta dei fenomeni a quella mediata dall'immagine fotografica non è tuttavia senza conseguenze. Gli elementi visibili subiscono delle importanti trasformazioni che se non sono ben comprese possono portare anche ad errate valutazioni su cosa effettivamente si stia guardando.

Per questo motivo la conoscenza tecnica di come si forma un'immagine nella fotocamera è essenziale sia per chi prende la fotografia direttamente nel luogo di osservazione, sia per chi la guarderà successivamente.

Ignorare questo passaggio, significa davvero prendere lucciole per lanterne.

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