Supera il rumore di fondo.

C'è forse una sopravvalutazione dell'atto fotografico come valevole di per sè. Prelevare una fotografia viene ritenuto da alcuni un valore sociale, di relazione si dice, per il solo fatto di aver schiacciato un bottone o premuto il dito su un display. Di più: ogni fotografia non esisterebbe se non venisse vista da qualcuno. E via discorrendo. Di questo passo il solo respirare potrebbe essere il vero gesto espressivo fondamentale.

Per mio conto, penso invece che vi sia un discrimine ineludibile: l'immagine. Un'immagine ha una sua autonomia, esiste quindi non quando viene realizzata o vista, ma solo quando si distacca dal flusso visivo imponendosi come un'interruzione, un momento privilegiato di osservazione, più denso, più ricco di stimoli e spunti di riflessione. Un'immagine non è mai un fenomeno casuale, ma il risultato di un processo con regole proprie in continua trasformazione. Processo che può pure essere molto automatizzato come nel fotografico, ma che si compie davvero solo quando si raggiunge una sintesi che supera il rumore di fondo. 

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