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Visualizzazione dei post da 2009

Limpide e fredde

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Torino, 2006. Dalla serie Candidati . Gli abitanti di Valdrada sanno che tutti i loro atti sono insieme quell'atto e la sua immagine speculare, cui appartiene la speciale dignità delle immagini, e questa loro coscienza vieta di abbandonarsi per un solo istante al caso e all'oblio. Anche quando gli amanti dànno volta ai corpi nudi pelle contro pelle cercando come mettersi per prendere l'uno dall'altro più piacere, anche quando gli assassini spingono il coltello nelle vene nere del collo e più sangue grumoso trabocca più affondano la lama che scivola tra i tendini, non è tanto il loro accoppiarsi o trucidarsi che importa quanto l'accoppiarsi o trucidarsi delle loro immagini limpide e fredde nello specchio. (Italo Calvino, Le città invisibili)

Lui e i merli

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12 novembre 2009. Ultima corsa del regionale Milano-Torino. Dalla serie Appunti per gli occhi . Se l'uomo investisse nel fischio tutto ciò che normalmente affida alla parola, e se il merlo modulasse nel fischio tutto il non detto della sua condizione d'essere naturale, ecco che sarebbe compiuto il primo passo per colmare la separazione tra... tra che cosa e che cosa? Natura e cultura? Silenzio e parola? Il signor Palomar spera sempre che il silenzio contenga qualcosa in più di quello che il linguaggio può dire. Ma se il linguaggio fosse davvero il punto d'arrivo a cui tende tutto ciò che esiste? O se tutto ciò che esiste fosse linguaggio, già dal principio dei tempi? Qui il signor Palomar è ripreso dall'angoscia. (Italo Calvino, Palomar)

Lavori in Villa

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L' Osservatorio Gualino , in collaborazione con il Consorzio Villa Gualino , presenta la seconda mostra collettiva della rassegna LAVORI IN CORSO . Le fotografie selezionate per quest'esposizione rappresentano lo "stato dell'arte" degli autori nel loro personale cammino di ricerca visiva. Nell'intento di permettere a ciascun partecipante un riscontro diretto sul rapporto esistente tra progettualità individuale e coinvolgimento del pubblico, si è dato molto spazio alle serie d'immagini omogenee. Tutte sorrette dall'intenzione esplicita di "conquistare" un proprio significato in virtù della ripetizione, e variazione, del loro tema di fondo. Come nella precedente esperienza, il momento espositivo, lungi dal voler essere l'occasione per tirare le fila di discorsi ancora germinali o in pieno svolgimento, viene vissuto come indispensabile punto di passaggio critico per l'irrobustimento della consapevolezza progettuale degli autori esposti.

Osservare con calma

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Condove, 2009. Dalla serie Appunti per gli occhi . Scoprivo che un medesimo viaggio si poteva prolungare, ripetere e moltiplicare attraverso la lettura di libri, lo studio delle mappe, l'osservazione delle immagini e delle fotografie. Scoprivo anche che quel modo di spostarsi aveva addirittura un vantaggio rispetto allo spostarsi fisicamente, nel senso che il percorso iconografico permetteva di fermarsi, osservare con calma, tornare all'immagine precedente, cosa che spesso in un vero viaggio non si ha né il tempo né la possibilità di fare. (Ryszard Kapuściński, In viaggio con Erodoto)

Hopper a Milano

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Milano, 2009. Una bella fila di persone mi accoglie nel cortile di Palazzo Reale a Milano. Tutti in attesa, più o meno paziente, di vedere dal vero i capolavori di Edward Hopper . L'aspettativa è grande, però, come già mi era successo con la precedente mostra di Magritte , in questo palazzo finisco per consumare anche piccole delusioni. Per dare a Cesare quel che è di Cesare, devo subito dire che sia l'accoglienza, sia l'allestimento, danno prova della solita positiva laboriosità meneghina. Tutto è stato fatto per il meglio. Il catalogo anche. Persino di più. Nel senso che alcuni dei pezzi più importanti realizzati da Hopper si possono vedere solo lì. Qui nasce il retrogusto amaro della mia delusione. La comunicazione mediale della mostra ha, almeno con me, lavorato "troppo bene". Una mostra intitolata "Edward Hopper" aveva fatto nascere nella mia fantasia sogni di gloria . Come, per esempio, quello di poter vedere un'antologica piuttosto complet

Un iraniano a Torino

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© Mohammadreza Mirzaei Sono davvero lieto di poter proporre al pubblico torinese un incontro-conferenza con il giovane autore iraniano Mohammadreza Mirzaei . Mirzaei vive e lavora a Teheran. Da alcuni anni porta avanti un pensiero originale sulla realtà culturale del suo Paese, con riferimenti forti alle migliori tradizioni fotografiche internazionali. Nell'occasione di questo suo viaggio in Europa ha voluto sostare a Torino per rinsaldare di persona i rapporti virtuali che da qualche tempo intrattiene con me via Internet. Durante la serata Mohammadreza presenterà uno slide-show e commenterà i progetti in corso, mettendosi a disposizione degli intervenuti per approfondirne i vari aspetti. Spererei proprio che la partecipazione all'evento sia degna della sua eccezionalità. Per questo motivo esorto i miei concittadini, e gli amici più vicini, a non voler mancare a questo appuntamento. UN IRANIANO A TORINO Slide Show e conferenza di Mohammadreza Mirzaei A cura di Fulvio Borto

Artissima 16

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Non c'è due senza tre. Rieccomi qui con il mio "pezzo" su Artissima fatto come al solito con la "muta" sequenza cronologica della fotografie scattate durante l'incursione di ieri pomeriggio. Così, a caldo, mi è sembrata un'edizione con meno cose da vedere, ma diverse delle quali interessanti. Parecchie le ho trovate nelle gallerie tedesche, berlinesi in primis. Una presenza rilevante, forse dovuta al ventennale della caduta del Muro? Buone cose le ho incontrate anche tra Londra e New York. Fotografia sempre a piene mani. Dei Luigi Ghirri deliziosi, Struth giganteschi, Ruff anche, un Olivo Barbieri amazzonico, un bel pezzo storico di Eggleston , vari altri autori e, udite, udite nemmeno un Basilico !!!! Devo essermelo perso io, perché un'edizione di Artissima senza un po' di basilico, mi parrebbe quasi un sacrilegio ;-) Chi desidera ri-vedere le fotografie delle due edizioni precedenti può cliccare qui e qui .

Too Much or Nothing

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L' Osservatorio Gualino , in collaborazione con il Consorzio Villa Gualino , presenta la sua quinta mostra fotografica. Sotto il titolo Too much or nothing viene per la prima volta presentata come organico lavoro a quattro mani quella felice convergenza progettuale nata tra Edoardo Hahn e Francesco Nencini nell'occasione della loro recente partecipazione alla rassegna sul lavoro contemporaneo organizzata dall' Associazione Pol!femo di Milano. Pur lavorando senza conoscere il progetto l'uno dell'altro, Hahn e Nencini raggiungono una complementarietà così strabiliante da rendere quanto mai opportuno considerare come due facce della stessa medaglia i loro esiti individuali. Mentre Hahn sceglie il colore e un'osservazione prospettica impassibile degli interni di luoghi inspiegabilmente abbandonati da ogni persona e attività produttiva, Nencini trova in un bianco e nero voyeuristico, con echi hitchcockiani, la soluzione ideale per scrutare dall'esterno negli

IL PHOTO FESTIVAL DI TORINO

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Ebbene sì, quest'anno partecipo anch'io al Turin Photo Festival che apre i battenti giovedì prossimo 15 ottobre alle 18:30 nella suggestiva sede principale della ex Manifattura Tabacchi, ribattezzata per l'occasione con l'antico nome di " Città della Luce ". Gli autori selezionati sono oltre sessanta e ho già intravisto durante l'allestimento una variegata ricchezza di proposte che renderà particolarmente attraente la manifestazione. Questa ultima fase di preparazione del festival non è poi meramente tecnica perché ogni autore viene chiamato ad appendere da sè le opere e persino le didascalie, "autoprodotte" secondo i criteri grafici ricevuti dall'organizzazione. Una formula davvero inedita, escogitata dai curatori Mauro Villone e Lidia Urani forse per contenere i costi, ma che ha il pregio di mettere a contatto diretto gli autori i quali, nello scambiarsi martelli, ganci e biadesivo in questo strano "cantiere dell'arte",

CONFINI 07

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L' Osservatorio Gualino , in collaborazione con il Consorzio Villa Gualino , presenta la quarta mostra fotografica di un ciclo espositivo che si concluderà nel dicembre 2010. L’idea di una rassegna fotografica che sia allo stesso tempo un momento di verifica ed un trampolino per autori che propongono immagini di ricerca e mostrano buona progettualità nasce nel 2001 da MassenzioArte ed è subito affiancata nella selezione e progettazione da PhotoGallery . Dal 2009 alle location storiche di Roma e Firenze si affiancano partner di rilievo come Osservatorio Gualino di Torino e Lanterna Magica di Palermo. Confini è ormai il principale appuntamento annuale in Italia per presentare nuovi autori fra quanti propongono un modo alternativo di immaginare la fotografia. CONFINI 07 Fotografie di Angelina Chávez, Susan Kammerer, Marco Ioannucci, Stefano Parrini. 6 - 25 ottobre 2009 Sede della mostra: Villa Gualino (foyer Sala A) viale Settimio Severo 63, 10133 Torino Inaugurazion

Un pezzo dopo l'altro

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Se questo cancro che colpì il popolo tedesco non fu troppo evidente al principio, fu perché vi erano bastanti energie sane che lavoravano a limitarlo. Ma poiché crebbe e crebbe e, alla fine, con un decisivo atto di malafede s'impadronì del potere, il cancro scoppiò e inquinò l'intero corpo politico. ( brano estratto da un volantino della Resistenza distribuito nel 1942, pubblicato in William Sheridan Allen, "Come si diventa nazisti", Einaudi )

OLIMPIA

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L' Osservatorio Gualino , in collaborazione con il Consorzio Villa Gualino , presenta la terza mostra fotografica di un ciclo espositivo che si concluderà nel dicembre 2010. La serie Olimpia è la traccia fotografica degli spostamenti dell'autore attraverso il paesaggio urbano della nuova Torino olimpica. Le immagini sono state realizzate tra il 12 aprile 2004 e il 10 febbraio 2006, giorno di apertura dei Giochi. L'impostazione concettuale di questa serie nasce dall'opera aperta Scene di passaggio (Soap Opera) , della quale mantiene inalterato il rapporto strettamente autobiografico con l'atto del fotografare e la successione cronologica della presentazione delle opere. Per dare maggiore respiro iconografico alle fotografie, l'autore ha scelto di osservare luoghi non ancora radicati nell'immaginario collettivo. Al riconoscibile centro storico torinese si sono preferite le anonime cubature residenziali della Spina Centrale , i siti privati dall'aspetto p

Photography is a crime

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"Appunti per gli occhi" ©2009 Fulvio Bortolozzo. Divertente la deriva che sta prendendo questa discussione sul blog di Sandro Iovine . Si torna inevitabilmente a parlare di verità e a dire che la fotografia è falsa, perché è un linguaggio, perché lo dice la semiologia, ecc. ecc. Verrebbe da domandarsi cosa aspettino le autorità di polizia a diffondere la buona novella presso i loro agenti, magari con un bel corso obbligatorio di semiotica e arte contemporanea. Potremmo così finalmente fotografare gli obiettivi strategici, esattamente come già ora possiamo passare nei loro pressi pensando a ciò che vogliamo senza che nessuno ci chieda conto di tali pensieri. Evidentemente, con santa pace dei brillanti studenti d'arte e dei loro professori, un qualche straccio di utilità, e quindi pericolosità, una fotografia deve pur averla se praticarla rischia di essere assimilato ad un atto di terrorismo. Scendendo giù dall'empireo della filosofia della percezione e tornando

Molto altro ancora

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"Appunti per gli occhi" ©2009 Fulvio Bortolozzo. Da parte sua Evans nel 1934 compilò una lista di categorie di immagini allo scopo di chiarirsi le idee su quanto stava tentando di fare con il suo lavoro: Persone, di tutte le classi, circondate da mandrie di nuovi miserabili. Automobili e il paesaggio automobilistico. Architettura, il gusto urbano americano. commercio, piccola scala, larga scala, club, finta cultura, cattiva istruzione, religione in decadimento. I film. Prove di quello che leggono le persone di città, quello che mangiano, vedono per divertirsi, fanno per rilassarsi senza successo. Sesso. Pubblicità. Molto altro ancora, capisci cosa intendo. (Geoff Dyer, L'infinito istante)

Seguire l'invito

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"Appunti per gli occhi" ©2009 Fulvio Bortolozzo. Il flâneur è una persona priva di fede, ma che dà importanza alla condotta. Ferma il passo per prestare attenzione a qualcosa: è questa la sua devozione. Le sue guide sono il caso, le coincidenze, gli attori. Niente gli può risultare più favorevole di un indirizzo sbagliato. La città non fa che mandare segnali per sviarlo e lui segue l'invito. È l'eroe della strada smarrita, il principe della svolta sbagliata, il Don Chisciotte degli incidenti. (Ulf Peter Hallberg, Lo sguardo del flâneur)

Lavori in corso

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Foto: ©2009 Luca Capello. L' Osservatorio Gualino , in collaborazione con il Consorzio Villa Gualino , presenta la seconda mostra fotografica di un ciclo espositivo che si concluderà nel dicembre 2010. Le stampe presentate in questa mostra collettiva sono i frutti di un percorso di conoscenza svolto da ognuno dei partecipanti, nell'intenzione comune di comprendere meglio le possibilità espressive di un mezzo come quello fotografico. L'atteggiamento fondamentale di ognuno è stato quello di mettere in relazione diretta la ripresa fotografica con la propria capacità di pensare i luoghi urbani scelti come teatro d'esercizio. La selezione delle fotografie esposte rispecchia una concidente valutazione positiva tra fotografi e curatore, che si è sviluppata attraverso un continuo scambio d'idee sia sul terreno sia nell'analisi successiva di quanto realizzato. In questo senso, la mostra vuole rappresentare una sintesi finale che permetta a chi espone di verificare il l

È successo di nuovo

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©2009 Fulvio Bortolozzo. Ho vissuto un'epoca felice in cui entravo in un negozio di dischi e trovavo, una settimana dopo l'altra, quelli che solo dopo la loro improvvisa e incomprensibile scomparsa dagli scaffali avrei capito essere capolavori irripetibili della musica pop. Questo fenomeno orrendo, ha continuato poi a ripetersi in altri campi sorprendendomi ogni volta e lasciandomi una sensazione d'amaro in bocca che mi sto purtroppo abituando a considerare parte essenziale del vivere. Così è successo di nuovo, stamattina. Su Facebook ho scambiato l'amicizia virtuale con Sabrina Ragucci e sono subito dopo finito sul suo blog, dove un post inatteso mi ha impietrito: tredici modi per non perdere una rivista . Non ci potevo credere, è successo di nuovo. Ancora una volta qualcosa che consideravo una parte stabile, positiva e piacevole della mia vita intellettuale improvvisamente non esisteva più. La rivista Around Photography chiude al suo numero 14. Sono corso a

A furia di parole

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"Villa Gualino" ©2009 Fulvio Bortolozzo. Minor White credeva nella fotografia come mezzo di conoscenza, e sarebbe stato forse d'accordo con Henry Miller nel dire che l'arte scomparirà del tutto quando avremo imparato abbastanza. La convinzione fondamentale di White, che le buone fotografie devono aderire perfettamente alla vita, è indiscutibile. Basti pensare al fatto che nessuno riuscirà mai a convincere qualcun altro a furia di parole ad apprezzare una determinata immagine: questo semplicemente accade, improvvisamente una mattina o lentamente lungo una stagione, quando un'immagine o il suo ricordo si allineano con l'esperienza individuale. (Robert Adams, La bellezza in fotografia)

Un mondo senza pace

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"Appunti per gli occhi" ©2009 Fulvio Bortolozzo. La felicità ci viene concessa solo fugacemente. Nell'euforia il tempo ci sfiora senza lasciar traccia: gli alti livelli di piacere e di conoscenza lo annientano. Per contro dolore e tempo sono inseparabilmente commisti. Questo ha a che fare con l'imperfezione del creato; i culti l'hanno riconosciuta. Alcuni ne danno colpa agli dèi, altri agli uomini, altri ancora al destino. Viviamo in un mondo senza pace. (Ernst Jünger, Il problema di Aladino)

Fotografia, chi era costei?

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"Woman" ©2009 Marta Tiezzi (fonte: Jpeggy) . Per la cronaca, quelle di Marta Lanzius non sono fotografie, ma questo ormai lo diciamo solo per la cronaca perché la cosa in sé non importa più nessuno. Nemmeno a Marta, che, forse, nemmeno esiste. (testo estratto dalla motivazione di Francesco Jodice per aver segnalato il lavoro "Woman" di Marta Tiezzi nell'ambito del progetto Jpeggy) Non so se sono rimasto l'ultimo dei Mohicani, ma il fatto che quelle di Marta non siano fotografie a me interessa eccome. So bene che lo spirito del tempo soffia contro quella cosa che fino alla mia generazione è stata chiamata "fotografia". Leggo anch'io i saggi scritti da studiosi, di varia ascendenza culturale, che mi spiegano come tutto sia ormai solo immagine, non importa più con quali mezzi realizzata. Pur tuttavia, non capisco se per cocciutaggine senile, insufficiente capacità di riflessione speculativa o invece infantile ossessione da "fotografo

Overlook Hotel

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Villa Gualino, Torino (Italia) ©2009 Fulvio Bortolozzo. l' Osservatorio Gualino organizza un laboratorio dedicato allo studio e realizzazione di fotografie di luogo, usando come teatro d'azione le parti comuni e le stanze d'albergo di Villa Gualino. Oltre a proporre la visione commentata di immagini tratte dal film di culto "SHINING" di Stanley Kubrick e fotografie attinenti al tema realizzate da vari autori riconosciuti ( Lee Friedlander, Stephen Shore, Alec Soth, ecc. ) si terranno due sessioni pratiche di ripresa in Villa, incluso il terrazzo panoramico sommitale, per dare modo agli iscritti di verificare direttamente i concetti illustrati dal docente . Una selezione delle migliori fotografie realizzate dagli iscritti verrà esposta in una successiva mostra collettiva a Villa Gualino. OVERLOOK HOTEL Sabato 20 giugno 2009 Workshop di Fulvio Bortolozzo Sede: Villa Gualino Viale Settimio Severo 63, Torino Durata: 8 ore Programma: 11-13 Le

L' ALTRA CITTÀ

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 Rassegna fotografica VITA SOSPESA (IV edizione) a cura di Fabrizio Boggiano Cimitero Monumentale di Staglieno 1°-7 giugno 2009 Il risultato, particolarmente soddisfacente, ha in effetti mantenuto le aspettative previste. Le immagini, infatti, mostrano i luoghi del Cimitero non più in una particolare evidenza; non sembrano il ricovero eterno di chi, purtroppo, ha lasciato questo mondo ma, piuttosto, si mostrano come parte della città e come paesaggi i quali, attraverso la morte, tessono un dialogo differente, di nuova impronta semantica. (testo estratto dalla presentazione di Fabrizio Boggiano) Fotolibro stampato su richiesta (Blurb.com) L'altra città ©2009 Fulvio Bortolozzo Le fotografie ed i testi pubblicati in questo blog sono di mia esclusiva proprietà. Chi viola il Copyright sarà perseguito a norma di legge. The photographs and texts published in this blog are my exclusive property. Who violates the Copyright will be pursued according to law. < INDIETRO / BACK

Vita Sospesa

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Cimitero di Staglieno, Genova. ©2009 Fulvio Bortolozzo. Il risultato, particolarmente soddisfacente, ha in effetti mantenuto le aspettative previste. Le immagini, infatti, mostrano i luoghi del Cimitero non più in una particolare evidenza; non sembrano il ricovero eterno di chi, purtroppo, ha lasciato questo mondo ma, piuttosto, si mostrano come parte della città e come paesaggi i quali, attraverso la morte, tessono un dialogo differente, di nuova impronta semantica. (testo estratto dalla presentazione del curatore Fabrizio Boggiano) VITA SOSPESA IV Edizione 1°- 7 giugno 2009 a cura di FABRIZIO BOGGIANO Opere di: FULVIO BORTOLOZZO MICHELA CORBO Selezione di opere degli artisti delle edizioni precedenti: Clelia Belgrado, Connie Bellantonio, Daniela Carati, Martina Dandolo, Franca Giovanrosa, Elettra Ranno. Sede della mostra: Cimitero Monumentale di Staglieno (atrio ingresso principale) Piazzale Resasco, 16137 Genova Inaugurazione: lunedì 1° giugno 2009 dall

PASSI CARRAI

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2009-2011  (selezione) Non si tratta di un problema di quinte sceniche, il problema è dare un percorso e ordinare lo sguardo in una certa direzione. Elementi che funzionano in questa direzione sono presenti in moltissimi oggetti architettonici, e anche nel paesaggio. Anche una struttura vuota può funzionare come mirino, come un'inquadratura naturale. Luigi Ghirri Lezioni di fotografia Driveways 2009-2011  (selection) This is not a problem of the wings, the problem is to give a look and order path in a certain direction. Elements that work in this direction are present in many architectural objects, and also in the landscape. Even an empty structure can function as viewfinder, as a natural frame. Luigi Ghirri Photography Lessons Passi carrai ©2009-2011 Fulvio Bortolozzo Le fotografie ed i testi pubblicati in questo blog sono di mia esclusiva proprietà. Chi viola il Copyright sarà perseguito a n

Un libro per i fotografi

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"Appunti per gli occhi" ©2009 Fulvio Bortolozzo. Hai capito ormai che concepisco il libro come un'opera dove dovrebbe scorrere qualcosa di simile ad un fluido vitale. Qualcosa dovrebbe restarti dentro dopo che l'hai sfogliato – come succede appunto con una buona opera letteraria o con un buon film – e questo qualcosa non può essere semplicemente l'aver assistito a delle acrobazie dell'occhio, per quanto straordinarie. Devi suscitare delle reazioni, dei sentimenti oltre la constatazione che sei bravo a fotografare. Per me in ogni caso non è sufficiente. Più che passerelle di fotografie servono dei progetti/libro frutto di un tuo sentito coinvolgimento con ciò che nella vita ti segna. Per alcuni può essere un nodo doloroso e mai risolto della loro vita, per altri il sogno di una notte di mezza estate. Luciano Zuccaccia, "Un libro per i fotografi". Testo estratto dall'intervista a Roberto Salbitani.

Ci vediamo da Mario

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©2009 Fulvio Bortolozzo Ne parlavamo l'altra sera con Roberto Salbitani e altri amici durante una bella serata piacentina. Un giorno incontrai Mario Giacomelli e quel giorno segnò un passaggio importante per la mia vita, di uomo e di fotografo. Oggi condivido qui da MOCAMBO quello che scrissi, e mostrai, il giorno in cui Mario abbassò le serrande del suo bar esistenziale. Per leggere, e vedere, basta cliccare sulla foto.

Queste cose accadono

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"Appunti per gli occhi" ©2009 Fulvio Bortolozzo. Dalla muta distesa delle cose deve partire un segno, un richiamo, un ammicco: una cosa si stacca dalle altre con l'intenzione di significare qualcosa... che cosa? se stessa, una cosa è contenta d'essere guardata dalle altre cose solo quando è convinta di significare se stessa e nient'altro, in mezzo alle cose che significano se stesse e nient'altro. Le occasioni di questo genere non sono certo frequenti, ma prima o poi dovranno pur presentarsi: basta aspettare che si verifichi una di quelle fortunate coincidenze in cui il mondo vuole guardare ed essere guardato nel medesimo istante e il signor Palomar si trovi a passare lì in mezzo. Ossia, il signor Palomar non deve nemmeno aspettare, perché queste cose accadono soltanto quando meno ci s'aspetta. (Italo Calvino, Palomar)

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